La Russia tra due mondi by Hélène Carrère d’Encausse

La Russia tra due mondi by Hélène Carrère d’Encausse

autore:Hélène Carrère d’Encausse
La lingua: ita
Format: epub
editore: Salerno Editrice
pubblicato: 2018-05-01T16:00:00+00:00


2. IL PARTENARIATO STRATEGICO CON LA CINA

Bobo Lo, forse il miglior conoscitore al mondo delle relazioni sinorusse, al termine del lungo studio che vi ha dedicato suggerisce: « Il partenariato strategico tra questi due paesi è un complesso di ambivalenza e ambiguità in cui la realtà è molto poco conforme alle apparenze ».18 Scrive anche che si tratta di un accordo opportunista, un “asse di comodo” e, diremmo noi, un’alleanza o un matrimonio di interesse. Questo giudizio, assai distante dall’immagine che abbiamo della relazione russo-cinese per come si è sviluppata nel corso degli ultimi anni, farà da sfondo all’analisi dei fatti.

Nel 2000 Vladimir Putin può fare un bilancio del riavvicinamento ininterrotto alla Cina. Il merito principale di questa intesa è aver chiuso il pesante contenzioso storico che per lungo tempo, dai trattati ineguali19 alla chiassosa querelle sino-sovietica, ha opposto Mosca e Pechino. Il partenariato strategico elaborato nel 1996 ha prodotto un reale progresso nelle relazioni tra i due paesi e ha indotto a pensare che la diffidenza, se non proprio la paura, che aveva sempre dominato le due diplomazie forse non era sparita, ma si era attenuata. Per la coscienza collettiva della Russia, la percezione di un pericolo proveniente da est – identificato col “pericolo giallo” fin dal XIX secolo – è difficile da superare, tanto piú che alla fine del XX secolo la società russa, per la prima volta, è ben informata sull’incombente minaccia dello spopolamento, mentre assiste alla straordinaria espansione demografica della Cina. Ciononostante, questo contrasto tra i due paesi e le rispettive risorse umane non ha impedito ai leader russi – da Gorbaciov a Putin – di giocare una partita cinese con l’obiettivo esplicito di concludere il partenariato strategico. Per i vertici russi era necessario adeguarsi a una situazione mondiale ben precisa, ma anche alla fluidità dell’ambiente internazionale e del dato reale.

Nel 2000 Putin rispolvera il progetto, caro a Eltsin, di formare un trio con Russia, Stati Uniti e Cina. La Russia, che non si presenterebbe sola al cospetto degli Stati Uniti, ma forte della sua alleanza con la Cina, da questo accordo trarrebbe i mezzi per equilibrare la potenza americana e, in definitiva, costringere Washington a riconoscerla come potenza mondiale. Altro vantaggio che la Russia spera di ottenere dalla propria condizione specifica di stato eurasiatico è l’attestazione di un ruolo di ponte tra Occidente e Oriente, soprattutto tra Stati Uniti e Cina.

In base all’opinione prevalente in Russia all’inizio del XXI secolo, il partenariato strategico con la Cina ha, quindi, la funzione di sparigliare il quadro internazionale, facendo sí che gli Stati Uniti, invece di dialogare con una Russia in stato di inferiorità, partecipino a un triangolo in grado di equilibrare il peso specifico dei due paesi. Questa versione iniziale del partenariato strategico inseguiva una meta: ottenere da Washington lo status di grande potenza. In questa manovra la Cina non rappresentava un’alternativa all’alleanza con gli Stati Uniti, ma soltanto un contrappeso destinato a modificare l’equilibrio nel rapporto russo-americano.

Per arrivare all’obiettivo, la politica ha taciuto sulle differenze demografiche



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